domenica 8 gennaio 2012

UN REFERENDUM DA FARE

Parlano gli avvocati che difenderanno alla Consulta le ragioni di chi vuole abolire il Porcellum

Di Elisabetta Reguitti sul fatto quotidiano del 8/1/2012

  1. Federico Sorrentino
    “Non resteremo senza una legge” 
     Il professor Federico Sorrentino, avvocato costituzionalista, rappresenterà il comitato referendario dinanzi alla Corte costituzionale difendendo il primo quesito: quello che punta all’abrogazione tout court dell’attuale legge elettorale .
    Perché, secondo lei, il primo quesito è ammissibile?
    Le condizioni stabilite dalla Corte per i referendum sono due: che sia chiaro nel quesito il fine intrinseco della richiesta, e che il referendum - ove approvato - lasci sopravvivere una disciplina elettorale, evitando il vuoto legislativo. Nel nostro caso il fine della richiesta è evidentemente l’abrogazione della legge Calderoli, e, in caso di successo, rimarrebbe applicabile la previgente disciplina, cioè la legge Mattarella.
    Quindi?
    Le Camere non rimarrebbero prive della “provvista elettorale”. Naturalmente, poiché la soluzione della reviviscenza della legge abrogata da quella contro cui si dirige il referendum è tutt’altro che pacifica e la Corte potrebbe disattenderla, noi abbiamo anche posto una questione subordinata.
    Quale?
    Porre in dubbio la legittimità costituzionale della norma della legge sul referendum che prevede la possibilità per il presidente della Repubblicadi differire al massimo di 60 giorni l’efficacia del referendum, in attesa dell’intervento riparatore del Parlamento. Se la Corte teme che, in caso di approvazione del referendum elettorale, si crei un vuoto legislativo e che 60 giorni siano insufficienti perché il legislatore possa intervenire, allora potrebbe sollevare questione sulla costituzionalità di quella norma in quanto non prevede che, in casi come questo, il Presidente della Repubblica possa stabilire termini più ampi per l’intervento riparatore del legislatore .
    Cosa potrebbe succedere se nemmeno in tale eventualità il Parlamento provvedesse a dettare la nuova disciplina?
    Intanto gli effetti del referendum rimarrebbero sospesi, ma sicuramente il Presidente con la sua autorevolezza spingerebbe il Parlamento a intervenire, nella consapevolezza che, dopo un voto popolare che abbia delegittimato la legge elettorale, il Parlamento rischierebbe di delegittimare se stesso.
    Non pensa che il clima che si è creato vada nella direzione di sostenere più la volontà di inerzia dei partiti sulla nuova legge elettorale, piuttosto che la volontà degli oltre 1 milione e 200 mila cittadini?
    Proprio per questa ragione confidiamo che la Corte costituzionale darà il via libera al referendum, restituendo lo scettro agli elettori.
  2. Alessandro Pace
    “La Calderoli è irrazionale”
    Il secondo quesito referendario anti-Porcellum verrà difeso davanti alla Consulta dal costituzionalista Alessandro Pace.
    Professore, che aria tira?
    Io sono ottimista, nonostante le anticipazioni.
    Perché il secondo quesito è ammissibile?
    Per il modo con cui la legge Calderoli ha abrogato la legge Mattarella - e la giurisprudenza della Corte costituzionale non “fa stato”in questo caso - perché fu un modo tutto peculiare. E ora il comitato referendario vuole abrogare norme che sono quasi tutti primi commi dei vari articoli della Calderoli.
    Si spieghi meglio
    Il Porcellum è una legge di pochi articoli, ma tutti molto lunghi. Il refendum non è peculiare per il modo con cui le domande sono formulate, ma per il loro oggetto. ll secondo quesito ha un approccio sistematico, che in passato non era mai stato dato e non comporta il rischio di alcuna manipolazione della legge attuale, perché provocherebbe la cancellazione di parti della Calderoli e riporterebbe
    in vigore il Mattarellum.
    In pratica?
    Il Porcellum verrebbe abrogato su due diversi versanti. Sul primo si mette in luce che è una legge derogatoria ai principi di razionalità dell’ordinamento .
    Perché?
    La clausola di sbarramento è diversificata da una regione all’altra senza motivo; il premio di maggioranza è abnorme; la lista bloccata è una eredità del fascismo.
    E il secondo versante?
    È relativo alla tesi della reviviscenza del Mattarellum: negare che l’abrogazione di norme per via referendaria porti al ripristino della normativa precedente priverebbe di senso lo strumento referendario.
    A chi ritiene che l’esito della decisione della Consulta potrebbe avere ripercussioni sul governo, cosa risponde?
    Dall’esito della decisione della Consulta il governo Monti non ha nulla da temere, perché non si è costituito in giudizio davanti alla Corte costituzionale: il problema di eventuali ripercussioni sull’esecutivo ci sarebbe stato solo se Palazzo Chigi si fosse costituito e venisse smentito da una via libera della Consulta al referendum.
    Quindi il governo...
    Ha tutte le possibilità di trovare un accordo per modificare l’attuale legge elettorale. Voglio ricordare che, pochi mesi fa, fu lo stesso Maroni a dire che, se la questione fosse messa in agenda, basterebbero pochi minuti a trovare un’intesa. In ogni caso, se la riforma della legge elettorale fosse fatta a seguito del via libera della Consulta,dovrebbe seguire scrupolosamente i principi indicati dal comitato promotore del referendum. Altrimenti (come l’anno scorso per il nucleare, ndr) la riforma potrebbe vanificare il referendum.

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