giovedì 27 settembre 2012

A casa delle “bocche di rosa”, foglio di via per 4 portoricane


Di Saverio Paletta su Calabria ora del 27/09/2012

Sarà che, per quanto antico, il mestiere della prostituzione dà sempre nell’occhio, a prescindere dalla discrezione di chi lo pratica. Sarà pure che il centro della città è destinato “solo” alle attività commerciali, agli enti pubblici e agli studi professionali e quindi certe professioni sono incompatibili. Fatto sta che ieri pomeriggio i carabinieri del Nucleo operativo e della Stazione di Cosenza si sono recati in viale Trieste per perquisire un appartamento. Non un appartamento qualsiasi, ci mancherebbe: si trattava del domicilio e del “luogo di lavoro” di quattro cittadine portoricane dedite all’antichissimo mestiere. Che praticavano, stando pure ai risultati della perquisizione, con competenza tecnica e spirito manageriale. E pure con un certo successo, dato il viavai di clienti e curiosi. Le quattro donne – di età compresa tra i 41 e i 29 anni: abbastanza giovani per essere piacenti e sufficientemente mature per essere esperte – esercitavano, secondo le numerose segnalazioni giunte ai militari dell’Arma, a viale Trieste, a corso Mazzini e corso Umberto, parrebbe anche in pieno giorno.
Brave imprenditrici di sé stesse, non si sarebbero limitate all’esposizione dei prodotti “in vetrina” ma sarebbero ricorse a varie tecniche pubblicitarie: inserzioni sui giornali, annunci on line e via discorrendo. Non a caso i carabinieri hanno trovato nell’appartamento-azienda quindici telefonini con cui, presumibilmente le quattro avrebbero gestito i contatti con la clientela più affezionata. Una clientela, tra l’altro, non poco esigente, come testimonia l’assortitissimo arsenale da sexy shop trovato nell’appartamento. Già: la tecnologia cambia davvero tutto e, soprattutto nelle attività più “tradizionali”, aggiornarsi è una regola di sopravvivenza. Il tutto a prezzi modici: circa 50 euro per una prestazione. Quel che si dice saper stare nel mercato. Non finisce qui: oltre ai telefonini e ai “gadget” i militari hanno trovato alcuni grammi di marijuana. Ma questo è solo un piccolo dettaglio. Ben altri elementi saranno stati notati, nell’ultimo periodo, dagli abitanti della zona che, come nella canzone di De André, hanno deciso che quattro bocche di rosa in centro erano troppe. Le portoricane riceveranno il foglio di via. Un peccato per loro, che di sicuro non sono delle sprovvedute, come dimostra il fatto che avevano una regolare residenza in Italia (due di loro risiedevano a Follonica, una a Viterbo e una a Montecatini). Le ha tradite, forse, solo l’eccessivo successo dell’attività. Che ha finito col dare troppo nell’occhio. Pure più di tutto il resto.

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