venerdì 30 dicembre 2011

«La metro? È un imbroglio»

  1. Nella foto in ordine: Vittorio Cavalcanti sindaco di Rende (cs), Mario Maiolo e Sandro Principe consiglieri regionali, Cinzia Gardi e Carlo Guccione consigliere regionale
    1. I consiglieri del Pd accusano: Scopelliti continua a mortificare Cosenza
    Servizi di Saverio Paletta su Calabria ora del 29/12/2011
    Da copione l’incontro di ieri dei consiglieri regionali cosentini del Pd: attacco tosto - gestito a tre voci
    da Sandro Principe, Mario Maiolo e Carlo Guccione - alla giunta Scopelliti e difesa dell’area urbana di
    Cosenza, di cui la metropolitana leggera, di cui i democrat temono il ritardo, dovrebbe essere il tassello iniziale. Da copione pure l’annunciata partecipazione di Carlo Guccione, a completo agio tra i colleghi. Assente giustificato Mario Franchino «che comunque combatte la nostra stessa battaglia», ha precisato il capogruppo del Pd. Da copione, ma non troppo, lo scenario: l’hotel San Francesco di Rende, chéz Sandro Principe. Il che dalla scena potrebbe portare dritto al retroscena: un Pd cosentino che, almeno a palazzo Campanella, inizia a compattarsi e a usare una voce sola. E l’occasione è stata offerta dal mancato avvio del bando per la metropolitana leggera. Che nel Principe-pensiero assume pure aspetti “ideologici”, perché fa tutt’uno con il concetto di area urbana e, in prospettiva, di città unica. «Il nostro è un lamento culturale», ha esordito il capogruppo regionale del Pd, «dovuto al fatto che l’idea di area urbana è in arretramento con l’attuale amministrazione di Cosenza», accusata di “cosentinismo”. E il dibattito sulla metro, annunciata a febbraio e finora mai appaltata (mentre l’appalto della metro catanzarese è partito proprio ieri), a dispetto di un cronoprogramma rigido, sarebbe il sintomo più importante di questo vento mutato, di cui Principe vede la premessa «nei fondi Pisu, che rischiamo di perdere per le decisioni di Mario Occhiuto di non completare le infrastrutture comuni all’area urbana» e le intenzioni «in una consonanza tra Palazzo Alemanni e Palazzo dei Bruzi». Il big del socialismo rendese si è fermato qui («non facciamo dietrologie ma ci basiamo su dati») e, prima di passare la palla
    a Carlo Guccione, ha chiesto «risposte chiare e certe a Scopelliti, Gentile e Mancini, perché tra la metropolitana e i Pisu la nostra area urbana potrebbe ottenere oltre 200 milioni di fondi europei che, allo stato, rischiamo di perdere». Sulla stessa linea Carlo Guccione: «La metropolitana leggera è stata lanciata dal centrosinistra, che ha le carte in regola per parlare, a differenza del Pdl e del’Udc che ostacola il processo dell’area urbana, di cui i trasporti sono l’asse portante». Un’area urbana che, «se realizzata sarebbe la più importante tra Napoli e Reggio e che l’attuale governo regionale vuole abortire». Un siluro a tripla penetrazione: da Cosenza a Reggio attraverso Catanzaro. Con il solito aplomb gelido, Mario Maiolo si è lanciato in una serie di calcoli, con cui ha spiegato due cose: innanzitutto, perché la metropolitana è stata contabilizzata mentre l’appalto langue, e poi, in punta di
    allusione, perché i fondi potrebbero finire altrove. «La Regione dovrebbe rendicontare 370 milioni di
    fondi Fesr, dai quali può defalcare le somme per le grandi opere», ha attaccato Maiolo. Infatti, «mettere a bilancio anche la metro cosentina ha consentito a Scopelliti di rendicontare “solo” 286milioni». Più piccante l’analisi dell’ex assessore sul secondo punto: «Ricordo che i sindaci arbreshe, quasi tutti cosentini, hanno protestato perché i fondi per le minoranze linguistiche, destinate anche ai loro comuni, sono stati spesi solo per le aree grecaniche». Nulla di strano, seguendo il ragionamento di Maiolo che i soldi finiscano altrove, visto che la volontà politica, secondo i consiglieri democrat è «tenere Cosenza sotto tono».

  2. Il Pd cosentino si compatta sulla metropolitana leggera

    Dopo mesi di gelo politico Carlo Guccione ha partecipato ieri a un dibattito con Principe e Maiolo


    Ciò che Cosenza divide - e divide tanto, visto che i democrat bruzi sono rimasti con poco proprio nella loro roccaforte - Catanzaro unisce. E così, dopo mesi di gelo, qualcosa si è mossa, nel Partito democratico cosentino. Infatti, ieri pomeriggio si è svolto a Rende un dibattito sulla metropolitana leggera, organizzato da Sandro Principe, il capogruppo del Pd a palazzo Campanella, al quale ha partecipato, dopo mesi di gelo politico, Carlo Guccione. Che ha dimostrato una consonanza quasi perfetta con Principe e Mario Maiolo. Il tema è di quelli grossi: la metropolitana leggera che, secondo i consiglieri bruzi, rischia di abortire perché, a differenza di quella catanzarese, non è stata ancora appaltata, a dispetto di un cronoprogramma rigido. E’ grosso pure il bersaglio: non tanto e non solo Palazzo dei Bruzi, le cui titubanze pesano comunque sui ritardi dell’opera. Ma addirittura la Regione, a cui tutti, Principe in testa, hanno rivolto un’accusa pesante: «Vogliono far fallire la nostra area urbana», di cui la metropolitana sarebbe uno degli assi portanti. L’accusa di “anticosentinismo” rivolta a Catanzaro - e quindi a Reggio - non è nuova: la si è sentita più volte in bocca ad Oliverio e a
    molti sindaci della provincia. Stavolta è cambiata la portata, visto che i democrat bruzi hanno spostato il confronto dai territori provinciali ai capoluoghi. «Un’opera pubblica non può durare tanto», ha specificato Guccione. Mentre Maiolo ha paventato il rischio che i fondi possano finire in altre direzioni: «E’ già capitato con i finanziamenti per le minoranze linguistiche, rivolti in origine anche alle aree arbreshe e finiti solo in quelle grecaniche». E’ presto per dire che il Pd cosentino scoppi di salute. Ma
    di sicuro il gruppo regionale ha dato un esempio di “disciplina” inedito da tempo, almeno sulle due sponde del Campagnano. Certo, non è casuale che il tutto si sia svolto a Rende, l’ultima roccaforte. Evidentemente, tutti i gruppi per risolvere i loro problemi cercano un Principe.

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