Tra gli altri sono intervenuti l'on. Sandro Principe capogruppo Pd alla regione, il sindaco di Rende Vittorio Cavalcati, il Geologo Carlo Tansi e il prof Franco Rossi ordinario di urbanistica e direttore dipartimento territoriale dell'Unical.
Nella splendida cornice della villa Fabiano Palace Hotel si sono susseguiti gli interventi per raccontare di una realtà anomala, una volta tanto nel senso buono del termine, come Rende, in una Calabria stretta dalla 'ndrangheta, la disoccupazione e la mancanza di posti di lavoro con una realtà come la zona industriale di Rende fiore all'occhiello nell'ambito lavorativo, con l'abuso edilizio, fenomeno diffuso in Calabria mentre a Rende si è costruito con un occhio rivolto al verde.
I lavori sono stati aperti e moderati dal geologo Carlo Tansi, che ha ricordato, quasi con affetto, il periodo della sua giovinezza quando andava al tennis club di Rende osservando nel contempo la crescita dell'urbanistica tra Cosenza e Rende, e proprio a tal proposito sono state proiettate delle slide che hanno mostrato la crescita urbanistica delle due sopracitate città nel corso degli anni '50, anni '70 e anni '90, di una Cosenza che nel 1952 si fermava a via Panebianco fino ad arrivare a una crescita che ha portato ad abbracciare le due realtà in una logica di area urbana che oggi conosciamo.
E a proposito di area Urbana, si è denotato l'assenza dei politici di Cosenza, anche quelli che sui media parlano di area urbana in una manifestazione, che come si è detto essendo lontana da elezioni politiche era scevra da qualsivoglia sospetto di manifestazione di tipo politico, era invece una manifestazione per raccontare Rende nella sua storia e nella sua leggenda di Arinthia così come ha raccontato Sandro Principe indossando i
Nella splendida cornice della villa Fabiano Palace Hotel si sono susseguiti gli interventi per raccontare di una realtà anomala, una volta tanto nel senso buono del termine, come Rende, in una Calabria stretta dalla 'ndrangheta, la disoccupazione e la mancanza di posti di lavoro con una realtà come la zona industriale di Rende fiore all'occhiello nell'ambito lavorativo, con l'abuso edilizio, fenomeno diffuso in Calabria mentre a Rende si è costruito con un occhio rivolto al verde.
I lavori sono stati aperti e moderati dal geologo Carlo Tansi, che ha ricordato, quasi con affetto, il periodo della sua giovinezza quando andava al tennis club di Rende osservando nel contempo la crescita dell'urbanistica tra Cosenza e Rende, e proprio a tal proposito sono state proiettate delle slide che hanno mostrato la crescita urbanistica delle due sopracitate città nel corso degli anni '50, anni '70 e anni '90, di una Cosenza che nel 1952 si fermava a via Panebianco fino ad arrivare a una crescita che ha portato ad abbracciare le due realtà in una logica di area urbana che oggi conosciamo.
E a proposito di area Urbana, si è denotato l'assenza dei politici di Cosenza, anche quelli che sui media parlano di area urbana in una manifestazione, che come si è detto essendo lontana da elezioni politiche era scevra da qualsivoglia sospetto di manifestazione di tipo politico, era invece una manifestazione per raccontare Rende nella sua storia e nella sua leggenda di Arinthia così come ha raccontato Sandro Principe indossando i
panni dello storico per raccontare Rende dalle sue origini che si perdono nel mito al raccontare la storia della città fino ad arrivare ad oggi con la costruzione di opere importanti, grazie a Cecchino Principe Prima e a Sandro Principe poi come l'università della Calabria, la zona industriale, la chiesa di San Carlo Borromeo che con la sua piazza acquista la centralità sopratutto grazie al viale Francesco e Caterina Principe costruito in pochi anni, e mentre, come diceva il prof Franco Rossi, Cosenza dopo il boom edilizio si è fermato e senza Rende sarebbe attecchito su se stesso, oltre il Campagnano i lavori e i progetti continuano, come per il lago tra il parco Robinson e il Nicolas Green.
Poi è toccato al sindaco di Rende, Vittorio Cavalcati, orgoglioso della sua cosentinità, ma nello stesso tempo in una logica di area urbana felice di poter essere primo cittadino di una realtà, che come diceva il manifesto della manifestazione, da " una periferia diventata città...baricentrica", una realtà nota sotto gli occhi di tutti.
Poi è toccato al sindaco di Rende, Vittorio Cavalcati, orgoglioso della sua cosentinità, ma nello stesso tempo in una logica di area urbana felice di poter essere primo cittadino di una realtà, che come diceva il manifesto della manifestazione, da " una periferia diventata città...baricentrica", una realtà nota sotto gli occhi di tutti.
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