Una lettera per “ricordare” al premier le annose questioni calabresi
Di Antonio Cantisani su Calabria ora del 23/11/2011
L’autocritica ma anche l’appello affinché la Calabria non sia dimenticata dallo Stato. Accorata lettera del capogruppo del Pd alla Regione Sandro Principe al neo presidente del Consiglio Monti. La premessa di Principe: «È mia sincera convinzione che i ritardi della Calabria sono dovuti, anche in modo rilevante, ai limiti di direzione politica e istituzionale della nostra Regione e del nostro sistema delle autonomie locali».
Ma Principe evidenzia anche i limiti dell’azione che Roma finora ha svolto per la Calabria: «Se la nostra autostrada non ha caratteristiche europee; se l’alta velocità si ferma a Battipaglia; se la linea ferroviaria tirrenica non viene neanche fatta oggetto di interventi per velocizzarla (anzi vengono soppressi treni a lunga percorrenza, ultimamente in numero di 21); se la linea ferroviaria ionica è ancora a binario unico; se il porto di Gioia Tauro, vera e propria eccellenza calabrese, viene abbandonato a se stesso; se le nostre contrade non sono sicure in ragione della presenza di una potentissima delinquenza organizzata, non può cadere in dubbio -
prosegue il capogruppo regionale del Pd - che tutte queste situazioni, e altre ancora, sono di competenza dello Stato e pertanto è da attribuire alla sua responsabilità la condizione in cui versano».
Principe passa quindi alla proposta: «Con infrastrutture antidiluviane e senza sicurezza chi avrà il coraggio di investire in Calabria? Lo sfruttamento turistico delle nostre bellissime coste e dei nostri monti, la commercializzazione dei nostri prodotti, l’auspicabile creazione di un tessuto produttivo, grazie anche alla ricerca che si produce nelle nostre università, è pensabile senza investimenti nelle infrastrutture?».
«È significativo - aggiunge nella lettera a Monti - che il governo da lei presieduto mostri di condividere questa tesi: in tal senso, penso, vada interpretata la decisione di affidare a un solo dicastero la cura delle politiche per lo sviluppo economico e il potenziamento delle infrastrutture E a proposito di tessuto produttivo, nel Mezzogiorno e in Calabria è proprio fuori luogo pensare a sgravi fiscali e contributivi per le imprese, elargiti se le stesse fanno investimenti normali e in ricerca e procedono all’assunzione di giovani?».
A parere di Principe «il prestigio» di cui gode in Europa permetterà a Monti «di negoziare l’autorizzazione della Ue ad adottare un provvedimento di questa natura, che aiuterebbe molto la coesione territoriale. Signor presidente, la classe dirigente calabrese a tutti i livelli deve fare fino in fondo la propria parte, deve mettercela tutta, ma la Calabria ha bisogno dello Stato. L’Italia deve tornare a crescere. Saprà farlo grazie ai provvedimenti che adotterà il governo da lei presieduto, che certamente mireranno anche a far crescere il Mezzogiorno e la nostra Calabria».
Principe conclude: «La presenza nel suo governo di un ministro per la coesione territoriale è un buon segnale; ma per raggiungere una effettiva coesione sull’intero territorio nazionale sarà necessario avviare a soluzione anche le annose questioni menzionate».
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