sabato 2 giugno 2012

SENTE LIRA, DICE EURO

di Marco Palombi sul fatto quotidiano del 02/06/2012

Forse sarà l’udito, che con l’età non è più quello di una volta.
Forse è l’abitudine a fare troppe cose insieme.
Forse è solo confuso.
Sta di fatto che Berlusconi non ha capito bene ciò che doveva dire sulla faccenda dell’euro e della moneta da stampare.
E sì che Antonio Martino, economista, ministro un paio di volte col Cavaliere, nonché tessera numero 2 di Forza Italia, gliel’aveva spiegata tanto per benino “l’idea pazza”con cui riconquistare il cuore dell’elettorato: se la Bce non si mette a stampare subito soldi, gli aveva spiegato, noi senza por tempo in mezzo ordiniamo alla Zecca di stampare le lire e usciamo dall’euro.
Il nostro aveva subito fatto “sì, sì”con la testa: bella idea, ci facciamo la campagna elettorale.
Solo che ieri gli è uscita un po’diversa: “Ho un’idea pazza: cominciamo a stampare euro noi, con la nostra
Zecca…”.
Euro? Il buon Martino è trasecolato: come l’euro? Solo che Brunetta era già partito (“giusto, stampiamo l’euro ”) e la cosa è rimasta com’era uscita di bocca al capo.
Ma stampare euro sarebbe un tantino illegale: saremmo una Repubblica di falsari.
C’è da dire che così almeno il Pdl, invece di diventare “il partito degli onesti”di Alfano potrebbe restare la “banda degli onesti”del Cavaliere.

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